Il prof. Sergio Guarente, ex dirigente scolastico del Liceo Jacopone da Todi, ha ricevuto una targa segno di riconoscenza da parte della città per il suo impegno nel campo educativo e culturale.
“Al professor Sergio Guarente, studioso, educatore e Preside, che con dedizione, impegno e competenza ha fatto crescere il Liceo Jacopone da Todi, contribuendo alla formazione culturale e interiore dei nostri giovani”: questo il testo della targa ricordo consegnata ieri sera a nome della città dal Sindaco Antonino Ruggiano, nel chiostro di San Fortunato, al dirigente scolastico collocato a riposo dal 31 agosto, dopo quasi tre decenni di onorato servizio, presso la prestigiosa scuola superiore.
Sotto la direzione del prof. Guarente il Liceo Jacopone da Todi con i suoi tre indirizzi: classico, scientifico e linguistico ha conosciuto, anno dopo anno, ad un costante incremento degli iscritti; sia per la grande tradizione che può vantare l’istituto collocato nel prestigioso ex convento adiacente alla splendida chiesa di San Fortunato, vanto di Todi posta alla sommità del suo colle, sia per le innumerevoli iniziative che hanno preso vita sotto la dirigenza Guarente che hanno indiscutibilmente attratto i giovani nel momento della scelta della scuola da frequentare al termine della scuola media.
Dalle notti bianche del liceo durante le quali le porte dell’istituto venivano aperte alla cittadinanza e durante le quali i ragazzi potevano far sfoggio dei loro talenti, agli appuntamenti dei Venerdì del Liceo, con ospiti importanti che hanno aggiunto valore ai percorsi formativi curricolari, a progetti quali la creazione di un gruppo musicale, gli Apollo Liceo, del quale, alcuni componenti, a distanza di più di dieci anni dal progetto, ancora coltivano la loro passione per la musica nata tra i banchi di scuola.
Il professor Guarente inoltre, studioso e appassionato di filosofia, ha pubblicato e presentato alcuni saggi tra i quali ricordiamo “Trilogia delle idee. Tre saggi teatrali fra vita e filosofia”.
Al professor Guarente il ringraziamento di tutta la città, ed anche di chi scrive, per l’entusiasmo e la passione per la cultura che, con l’esempio, ha saputo trasmettere ai suoi studenti, per l’affetto e il rispetto che ha dimostrato verso ognuno di essi cogliendone l’unicità e per l’apertura verso tutte le forma di espressione culturale al fine di poter parlare (ed insegnare) ai ragazzi con i codici espressivi a loro congeniali.
Benedetta Tintillini
